Abstract: Per non dimenticare e per non far dimenticare, Edith Bruck, a sessant'anni dal suo primo libro, sorvola sulle ali della memoria eterna i propri passi, scalza e felice con poco come durante l'infanzia, con zoccoli di legno per le quattro stagioni, sul suolo della Polonia di Auschwitz e nella Germania seminata di campi di concentramento. Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l'odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive. Il mondo le appare estraneo, l'accoglienza e l'ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove. Che fare con la propria salvezza? Bruck racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l'Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l'approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla "Roma bene" degli anni Cinquanta, infine l'incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant'anni. Fino a giungere all'oggi, a una serie di riflessioni preziosissime sui pericoli dell'attuale ondata xenofoba, e a una spiazzante lettera finale a Dio, in cui Bruck mostra senza reticenze i suoi dubbi, le sue speranze e il suo desiderio ancora intatto di tramandare alle generazioni future un capitolo di storia del Novecento da raccontare ancora e ancora.
Titolo e contributi: Il pane perduto / Edith Bruck
Pubblicazione: Milano : La nave di Teseo, 2021
Descrizione fisica: 126 p. ; 22 cm
Serie: Oceani ; 117
ISBN: 9788834604519
EAN: 9788834604519
Data:2021
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Sono presenti 23 copie, di cui 4 in prestito.
Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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Cascina | 853.914 BRU | 0020-30921 | Su scaffale | Disponibile | |
Crespina | Biografie 853.914 BRU pan | 0090-407168 | Su scaffale | Disponibile | |
San Miniato, Mario Luzi | NAD 853.91 BRU PAN | SM038-61503 | Su scaffale | Disponibile | |
Peccioli, Fonte Mazzola | 853.91 BRU | 0210-8635 | Su scaffale | Disponibile | |
Montopoli in Val d'Arno | 853.914 BRU | 0180-25431 | Su scaffale | Disponibile | |
Pontedera, Giovanni Gronchi | NARRATIVA 853 BRU pan | 0010-81925 | In prestito | 18/12/2023 | |
Volterra | 853.914 BRU | 0150-20008 | Su scaffale | Disponibile | |
Ponsacco | 853.92 BRU | 0110-21865 | In prestito | 19/10/2023 | |
Cascina, BiblioCoop | 850 BRU | 0025-2081 | Su scaffale | Disponibile | |
Pisa SMS | 850 BRUC pan | 0250-82393 | In prestito | 18/12/2023 | |
Buti | 853.92 BRU | 0190-13038 | In prestito | 18/02/2023 | |
Santa Luce | 853.9 BRUCE | 0330-5429 | Su scaffale | Disponibile | |
Chianni | 853.914 BRU | 0130-6726 | Su scaffale | Disponibile | |
Pisa, Liceo Scientifico Ulisse Dini | 853.92 BRU PAN | 0910- | Su scaffale | Disponibile | |
Pontedera, Giovanni Gronchi | NARRATIVA 853 BRU pan | 0010-82539 | Su scaffale | Disponibile | |
Calcinaia | 853.9 BRU CAL | 0120-20815 | Su scaffale | Disponibile | |
Calci | 853 BRUE 1 | 0200-14110 | Su scaffale | Disponibile | |
Vicopisano | 853 BRU 1 | 0030-29014 | Su scaffale | Disponibile | |
Santa Maria a Monte | 853.914 BRU pan | 0100-21438 | Su scaffale | Disponibile | |
Palaia | 853.91 BRU 1 | 0160-14726 | Su scaffale | Disponibile | |
San Miniato, BiblioCoop | NAD 853.91 BRU PAN | 0041-440 | Su scaffale | Prestito locale | |
Calcinaia | Fornacette 853.9 BRU FOR | 0120-23154 | Su scaffale | Disponibile | |
Pontedera, ITCG Fermi Renato Marzini | 853 BRU PAN | 2020-14787 | Su scaffale | Disponibile |
Ultime recensioni inserite
Ungheria, anni ‘40. Edith corre scalza sotto il tiepido sole primaverile, le trecce bionde ondeggiano con lei. Ultima di sei fratelli, è anche la più brava della classe. Un giorno le cose cambiano: mentre torna da scuola dei ragazzi più grandi la canzonano per il fatto di essere ebrea.
“Mamma, cosa succede, perché non ci vogliono? Siamo anche noi ungheresi, no?”
Edith e la sua famiglia devono lasciare la casa appena ristrutturata con tanti sacrifici per approdare in un ghetto, una soluzione provvisoria poiché poco dopo un treno li avrebbe portati ad Auschwitz.
“Sembrava l’esodo dall’Egitto senza un Mosè, senza che apparisse l’eterno, e invece del Mar Rosso si aprirono con un rumore lacerante i vagoni per il bestiame, e la mandria umana venne spinta dentro con violenza”.
Edith sopravvive agli orrori dei campi di concentramento nei quali viene spostata: Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Attraversa l’inferno sulla terra e ne esce mano nella mano con la sorella. Tornano a casa, ma trovano solo macerie e ostilità. Si ricongiungono con i fratelli, ma non c’è quel calore che immaginavano. Scheletriche, sembrano fantasmi di un altro mondo. Edith raggiunge la sorella in Israele, poi parte con una compagnia di danza. Balla bene, ma vuole scrivere. Nel 1959 viene pubblicato il suo primo libro, Chi ti ama così, nel 1962 la raccolta di racconti Andremo in città. E poi ancora romanzi, poesie e traduzioni. Edith Bruck al primo segnale di improvvisa amnesia ha ricominciato a battere in bianco e nero la sua storia, consegnandoci così la sua personale favola nella selva oscura del Novecento.
“Se sono sopravvissuta, avrà pure un senso, no?” chiede la Bruck nella sua lettera a Dio, ottant’anni dopo la prima, scritta con il pensiero all’età di nove anni. Se lui è tutto – occhi, orecchie – per quale motivo non ha visto il loro travaglio? Non capiva, la piccola Edith affamata e infreddolita in quel campo di concentramento dimenticato da Dio. E forse non capisce nemmeno ora, perché certe cose non hanno spiegazioni.
“Noi non abbiamo né il Purgatorio né il Paradiso, ma l’Inferno l’ho conosciuto, dove il dito di Mengele indicava la sinistra che era il fuoco e la destra l’agonia del lavoro, gli esperimenti e la morte per la fame e il freddo“.
Tra le domande più comuni che le pongono gli studenti che incontra, c’è il perdono dei propri aguzzini. E allora spiega che un ebreo può perdonare solo se stesso, ma lei non ne è capace perché pensa agli altri annientati: non l’assolverebbero.
Il pane perduto di Edith Bruck è uno dei libri scelti nella dozzina finalista del Premio Strega 2021 proposto dal giornalista, ed ex parlamentare, Furio Colombo che l’ha definito “un bel libro su una storia atroce”.
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